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Isola del Giglio
L’Isola del Giglio, situata nell’Arcipelago Toscano di fronte al Monte Argentario, è davvero una perla tutta da scoprire. Con i suoi 21 kmq di estensione, è la seconda isola più grande dell’Arcipelago Toscano ed è rinomata per le sue bellezze naturali,
il mare cristallino color smeraldo, con i fondali ricchi e pescosi, fanno da cornice ad un territorio per il 90% ancora selvaggio.
Giglio offre agli appassionati del mare bellissime spiagge e una costa estremamente varia con delle calette isolate di rara bellezza. Le sue limpidissime acque sono un affascinante mondo subacqueo per gli amanti delle immersioni. Il suo territorio incontaminato invita ad avventurarsi per i molti percorsi pedonali dai quali si gode un panorama mozzafiato sull’arcipelago. Da vedere ci sono i due paesi Giglio Castello, un suggestivo borgo medievale che si erge sulle alture dell’isola, e Giglio Porto, unico porto dell’isola, piccolo e pittoresco, dalle case multicolori ed il mare di una limpidezza impensabile per un porto.
Storia

Abitata fin dall'Età del ferro. Più tardi fu probabilmente una base militare etrusca ed anche sotto la dominazione romana fu una base di una discreta importanza nel Mar Tirreno.
L'isola è citata da Giulio Cesare nel De bello civili e dal poeta Claudio Rutilio Namaziano.
A margine dell'abitato di Giglio Porto, leggermente al di sotto del livello del mare, si trovano i resti della villa romana dei Domizi Enobarbi: si tratta di una vasta area che comprende una vasca a mare usata per la piscicultura, delle mura perimetrali e dei criptoportici, resti di opus sectile, mosaici, affreschi, una terrazza stellata di pertinenza, strutture lungo mare con serie di arcate e una lunga terrazza pensile; l'intera area è denominata I Castellari.
Nel Medioevo l'isola passò sotto il dominio della famiglia Aldobrandeschi e successivamente al comune di Perugia.
Nel 1241 al largo dell'isola la flotta pisana sconfisse quella genovese.
Il Giglio entrò nei domini di Pisa dal 1264 al 1406 e successivamente passò ai Medici di Firenze.
Nel 1544 il pirata turco Khayr al-Din Barbarossa saccheggiò l'isola, uccise chiunque si opponeva e deportò come schiavi più di settecento abitanti gigliesi. In seguito a questa sanguinosa aggressione, il governo dei Medici ripopolò l'isola con persone provenienti dalle terre senesi. Le incursioni turche continuarono fino al 1799.
Spiagge
Lo sviluppo costiero del Giglio è di circa 28 km e alterna scogliere a baie, calette e spiagge sabbiose di rara bellezza.
La maggior parte della costa è costituita da scogli di granito levigati, che sul versante di levante sono meno ripidi. Spesso, infatti, sono comodi per sdraiarsi, offrono un accesso facile al mare e permettono anche di tuffarsi.
La parte nord occidentale invece è caratterizzata da calcari ed è più rigida. In alcuni punti, infatti, le montagne sembrano cadere nel mare. Qui si trovano le altre piccole spiagge dell’isola – formate nella maggior parte da ghiaia fine o grossolana – ma anche splendide calette nascoste e inaccessibili da terra.
Le spiagge principale dell’Isola del Giglio sono quattro. La spiaggia del Campese , la più grande dell’isola, si trova sulla costa nord-occidentale. Le tre spiagge minori, la spiaggia delle Cannelle , dell’Arenella  e delle Caldane , si trovano invece sulla costa orientale, intorno a Giglio Porto. Meravigliosamente diverse l’una dall’altra, sono tutte facilmente raggiungibili tranne Caldane, dove si può arrivare solo via mare o a piedi. Tutti i lidi hanno sia una porzione di spiaggia libera, sia zone servite da stabilimenti balneari attrezzati.




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